Healing Force Project

Il 17 marzo Beat Machine Records presenta "Drifted Entities (Vol. 2)", il secondo capitolo di una coppia nata dalla mente del geniale pittore di suoni astratti Antonio Marini, AKA Healing Force Project. Mentre "Vol. 1" aveva una distesa dub tra gli space-groove primordiali, qui Marini abbandona il flusso amorfo del primo, aumentando il tempo e l'intensità in uno stile astratto ma funky. Con le caratteristiche di un vero musicista e di uno scienziato, qui egli giunge e assembla una miriade di fonti, confondendo senza sforzo i confini tra jazz funk, jungle e broken beat, facendo funzionare idee complesse con una fluidità formidabile. Le bassline dal tacco elastico incontrano ottoni, piano, rhodes e FX, che si muovono e si intrecciano intorno alla dettagliata struttura dei beat; gli elementi danzano liberamente e indipendentemente, ma anche si incastrano e ruotano come ingranaggi. In alcuni momenti l'album ricorda lo strano video di Chris Cunningham e Aphex Twin "Monkey Drummer", mentre in altri ricorda "Drukqs" di quest'ultimo, solo più anni '70 e più strampalato. Non si tratta tanto di "Bug In A Bass Bin", quanto piuttosto di un centinaio di creature aliene che saltano sul kit di Billy Cobham. Utilizzando "Music Is The Healing Force Of The Universe" di Albert Ayler come base ispiratrice, Marini crede che attraverso lo studio, la sperimentazione e la rottura degli schemi tradizionali, un rimedio inizi a irradiare il suono